Durante una passeggiata nel centro storico di Cernusco sul Naviglio mi sono imbattuta, a sorpresa, in una composizione floreale davvero graziosa, realizzata con la portulaca.

Per chi non la conoscesse, si tratta di una pianta succulenta che fiorisce in estate e resiste bene al caldo, senza temere la siccità. Le sue foglie carnose e lucenti formano un folto cespo che riempie lo spazio circostante, in questo caso un piccolo terrapieno, creando un’aiuola sopraelevata. I fiori vivaci e vistosi catturano l’attenzione dei passanti.

Ma c’è molto di più: qui, infatti, si può osservare uno splendido esempio di “geometria del giardinaggio”. La portulaca è disposta con precisione attorno alla base circolare di un tronco, e con le sue innumerevoli ramificazioni riempie un’area quadrata.

Il contrasto di colori è entusiasmante e genera un impatto visivo incredibile.

Chi ha trapiantato la portulaca ha saputo recuperare con meticolosa cura un “albero del passato”, posizionando i fiori in una sequenza armoniosa e coordinata dal punto di vista cromatico.

Decido di scattare una fotografia.

Il risultato parla da sé: un quadro vivente, con al centro il tronco tagliato. Contando gli anelli concentrici si può conoscere l’età dell’albero che in passato viveva in quel punto.

Talvolta, nei parchi e nei giardinetti delle città si vedono radici senza alberi e tronchi tagliati a cui nessuno presta attenzione, ma qui la presenza della portulaca dai colori arancione, fucsia, bianco, giallo e rosso mette in risalto il tronco, tenendo viva la memoria dell’albero.

Ricordare l’esistenza di un albero è importante, e condividere questa foto significa porre il passato al centro del presente.

Una tazza di portulaca

 

Portulaca circondata da Aptenia

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